giovedì 7 gennaio 2016

Lezioni di fotografia #25 - Caratteristiche generali degli obiettivi



Prima di utilizzare un obiettivo, le "camere obscure" erano semplicemente munite di un foto stenopeico di diametro estremamente ridotto, capace di fornire immagini sufficientemente dettagliate ma molto morbide e poco nitide.
L'impiego di un obiettivo, oltre ad aumentare la nitidezza generale consentì la diminuzione dei tempi di posa, poiché l'apertura dell'obiettivo può essere maggiore di quella del foto stenopeico (stenos in greco significa "stretto". Analogalmente all'occhio, il foro stenopeico e l'obiettivo, per una semplice legge ottica, danno origine ad un'immagine capovolta, sia in senso verticale che orizzontale.
Mentre nell'uomo è il cervello che raddrizza l'immagine, nei sistemi fotografici possono esserci degli specchi in grado di formare un'immagine reale per l'inquadratura; al contrario, quella impressa sulla pellicola rimane capovolta e viene raddrizzata in fase di stampa. Se visualizziamo la fotografia come una serie di elementi concentrati, l'obiettivo costituisce l'anello principale. Se è vero che ci possiamo costruire una rudimentale macchina fotografica con una piccola scatola da scarpe munita di foto stenopeico, è anche vero che il miglior corpo macchina fornirà immagini deludenti se non viene abbinato ad un'ottica di qualità. Gli innumerevoli elementi presenti in un'inquadratura, per venire registrati su una pellicola grande pochi centimetri quadrati, hanno bisogno di un dispositivo in grado di proiettare l'immagine nitidamente e senza distorsioni: l'obiettivo. Ad un obiettivo vengono richieste tutta una serie di prerogative in grado di conferire all'immagine due grandi categorie di requisiti: la qualità nella resa dei particolari e la mancanza delle distorsioni ottiche.