Qualità costruttiva
La Sardina Splendour (2012) è la versione di “lusso” della fotocamera più amata dai lomografi di tutto il mondo. Insieme alle sorelle Beluga e Czar, la Splendour è una delle pochissime fotocamere prodotte da Lomography ad essere costruita con materiali non-plastici, facendo spazio ad un corpo in alluminio.
Il telaio, cioè la parte non visibile dall’esterno, è costruito in plastica ed è del tutto simile a quello delle versioni più economiche: la vera differenza risiede nel rivestimento e in altre piccole parti, dove la plastica è stata sostituita da una più pregevole lega di alluminio - a tratti spazzolato, in altri lucidato.
Di pregevole fattura sono anche il flash e le ghiere, questa volta realizzate quasi interamente in metallo, dando l’idea di un prodotto molto più curato rispetto alla controparte interamente realizzata in plastica.
Obiettivo
A differenza dei modelli in plastica, La Sardina Splendour non possiede l’obiettivo retrattile. Le altre caratteristiche, tra cui la lunghezza focale pari a 22mm e il diaframma fisso a f/8 sono invece rimaste immutate.
Otturatore
L’otturatore offre un solo tempo di scatto: 1/100 di secondo. Spostando la levetta su MX, l’otturatore è in grado di effettuare esposizioni multiple, l'elemento di spicco nella fotografia creativa. Posizionando invece la levetta su N, si effettua lo scatto normale mentre su B la posa bulb.
Confesso che lo scatto è silenziosissimo - quasi impercettibile - e spesso mi è sorto il dubbio se avevo effettivamente premuto sul pulsante giusto.
Pro:
Finalmente Lomography ha rilasciato una versione più raffinata e curata della mitica La Sardina. Esteticamente si presenta similissima alle antiche fotocamere prodotte in America negli anni ’30 come la Kandor o la Lark.
In mano la sensazione è proprio quella di avere una fotocamera d’altri tempi e non un modello costruito oggi e inserita in un contesto adatto si “mimetizzerebbe” alla perfezione!
Contro:
Purtroppo, la versione in metallo de La Sardina possiede un obiettivo in plastica identico a quello delle sorelle di “fascia inferiore”. La vera differenza è soprattutto di ordine estetico piuttosto che meccanico. Davvero un peccato, perché avrei apprezzato la dotazione di un obiettivo in vetro e magari qualche accorgimento meccanico più sofisticato come ad esempio un otturatore metallico anziché plastico.
Specifiche tecniche
Produttore: Lomography International Society (Austria)
Otturatore: 1/100, B, Esposizioni Multiple
Syncro-X: 1/100
Lente: Lomography 22mm f/8
Sistema di messa a fuoco: Manuale
Mirino: Galileiano
Alimentazione: Tipo 123 3V (Flash)
Film: 135
Esposimetro: Nessuno
Autoscatto: Nessuno
Colorazioni: Assortite (per la versione Splendour solo nero e argento)
Note particolari: Replica delle fotocamere Kandor e Lark
Possiedo una Lomo LC-A con obiettivo in vetro originale russa con tanto di certificato .Purtroppo l'otturatore visibile in lamelle si muove appena ma non si apre piu'.Non ho ancora incontrato qualcuno che sappia metterci le mani per sbloccarlo e la tengo li' ad aspettare...
RispondiEliminaCiao Rocco, la Lomo LC-A è una macchina che include al suo interno una certa dose di elettronica e quindi difficilmente riparabile. Tuttavia un fotoriparatore esperto non è da escludere che riesca nell'impresa. Non mi resta che augurarti una buona ricerca!
EliminaCiao, Federico
Sono riuscito finalmente a trovare un riparatore (ex impiegato di banca !) che mi ha ..resuscitato la mia Lomo LC-A.Da non crederci! Le foto che ho scattato sono da vedere:fanno invidia al miglior lomografo che si possa incontrare.Consiglio la Lomo LC-A agli appassionati,ma attenti all'obiettivo! Dev'essere originale russo in vetro non in plastica.La differenza si nota dal peso della macchina!
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