Leica

Leica M1 (1959)



Questo marchio non ha bisogno di presentazioni.
Esso ha creato la storia della fotografia ed è universalmente riconosciuto come l’élite massima tra qualità e innovazione.
Non mi dilungo raccontando la storia della Leica. Potete facilmente consultarla sulla pagina di Wikipedia.

Dedico, invece, almeno qualche riga alla Leica M1 del 1959.
Nata per usi scientifici o per chi non aveva molte possibilità economiche, questa fotocamera incorpora tutta la precisione e l’affidabilità della serie M. Il nome Leica è diventato una leggenda nel mondo della fotografia e questo grazie alle continue evoluzioni delle sue fotocamere.

Come dicevo, la Leica M1 era indirizzata per chi non aveva molte possibilità economiche.
Questo è in realtà un paradosso bello e buono, poiché questa macchina costava come la fotocamera di punta di una qualsiasi marca concorrente.
Con la “scusa” di non avere un sistema telemetrico per la messa a fuoco, la Leica M1 veniva venduta ad un prezzo inferiore della sorella M2.

Una delle caratteristiche più interessanti di questa macchina fu il limitato numero di esemplari prodotti: si sono registrate appena 9431 unità, senza contare quelle andate perdute o rottamate.
Mi sento molto fortunato a possedere un modello così raro e inusuale, anche se la mancanza del telemetro si fa sentire spesso.





Qualità costruttiva
La Leica M1 è sostanzialmente identica alla sorella M2, senza però avere il telemetro per la messa a fuoco.
A livello qualitativo è inutile aprire una discussione: la M1 è un vero gioiello; sia dal punto di vista meccanico, sia dal punto di vista estetico.
Il corpo, in ottone satinato, sfoggia linee e proporzioni ben studiate per favorire l’ergonomia. Si tratta di un piccolo “lingottino”: pesa circa 545g.

Come potete osservare dalle foto dei particolari, ogni elemento è curato fin nel minimo dettaglio, dalla leva di caricamento fino al conta pose esterno.
Il mirino (galileiano) è grande e luminoso, ed è fornito delle cornicette per 35mm e il 50mm.
Il rivestimento esterno è il classico delle vecchie Leica M, duraturo e non soggetto all’usura. La vulcanite ha sostenuto il passare degli anni in maniera egregia.


 

Obiettivo
L’obiettivo che monta questa macchina è sensibilmente più nuovo rispetto al suo originale.
Si tratta di un Elmar 50mm f/2.8 retrattile, l’ultima versione prodotta dal 1994 al 2007; quello mostrato è stato prodotto nel 1996.
La costruzione è basata sul “vecchio” modello del 1957, che veniva spesso venduto in abbinata a questo corpo macchina. Si tratta di un’evoluzione estremamente significativa in termini di qualità: nonostante la somiglianza strutturale di quest’ottica, le lenti sono state completamente ri-progettate per garantire una resa ancora migliore di quella precedente.
Come dicevo, la qualità ottica di questo obiettivo è superlativa, con una nitidezza, una saturazione e un bokeh paragonabili solo allo Zeiss Planar 85mm f/1.4.




Otturatore
L’otturatore della Leica M1 è a tendina gommata a scorrimento orizzontale.
I tempi vanno da 1 a 1/1000 di secondo ed è presente anche la posa B.
Si tratta di uno degli otturatori più silenziosi e stabili con cui ho avuto a che fare: le vibrazioni sono pressoché nulle e il funzionamento è impeccabile in tutti i tempi di posa.
Penso di poter affermare che si tratti di uno dei migliori otturatori presenti su una rangefinder.




Pro
La M1 non delude le aspettative che offrono le Leica: oggi ha tutte le carte per essere considerata una fotocamere d’élite, nonostante sia nata per funzioni differenti.
Eccellente la qualità costruttiva, così come il suo funzionamento in ogni parte meccanica.
Bello anche il mirino che appare sempre luminoso in ogni situazione di ripresa.




Contro
Niente telemetro, niente fuoco preciso.
È un suo limite, ma in fondo ricordiamoci che era nata proprio per non montarlo!
Altro elemento: manca l’esposimetro. Purtroppo comincia ad essere di serie solamente con la M5, quando tutte le altre marche avevano già incominciato ad adottarlo anni addietro. 






Specifiche tecniche

  • Produttore: Ernst Leitz Wetzlar (Germania)
  • Otturatore: A tendina orizzontale 1-1/2000; B.
  • Syncro-X: 1/60
  • Lente: Baionetta Leica M; Elmar 50mm f/2.8
  • Sistema di messa a fuoco: Manuale
  • Mirino: Galileiano (cornici per 35mm e 50mm)
  • Alimentazione: Nessuna
  • Film: 135
  • Esposimetro: Nessuno
  • Autoscatto: No
  • Colorazioni: Silver
  • Note particolari: E' abbastanza rara da reperire a causa dei pochi esemplari prodotti.




1 commento:

  1. Decisamente un bel pezzo :) ...e tenuta anche in maniera ottima sembrerebbe :)

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