Nata nel 1934 come Fuji Photo Film Co., Fujifilm è attualmente uno dei più grandi produttori di materiale fotografico al mondo. Nel 1948 produsse la sua prima fotocamera, la Fujica Six IA, che si rivelò fin da subito un grande successo commerciale. Negli anni successivi fu seguita da decine di nuovi modelli fino all’arrivo, nel 1971, della prima reflex mono obiettivo, la Fujica ST701. Era l’inizio di una lunga e fortunata serie di reflex 35mm, che si concluderà a favore del digitale solamente alla fine degli anni ‘90.
Qualità costruttiva
La Fujica ST701 è una delle reflex che più preferisco. È assemblata con materiali di prima scelta, che non lasciano intravedere carenze a livello tecnico o strutturale.
La Fuji ha fatto largo uso di ottone, che costituisce circa l’80% di questa fotocamera. Sono presenti anche parti in plastica, che però non soffrono in alcun modo di una costruzione economica. Le linee spigolose, tipiche degli anni ’70, la rendono il classico esempio di fotocamera nipponica durante l’“epoca d’oro” delle reflex 35mm. Leve e pulsanti sono quasi tutti in alluminio ed impreziositi con parti cromate, l’ennesimo elemento che ci rivela la cura riservata per questa fotocamera. Il mirino è estremamente luminoso e copre il 96% del campo inquadrato; forse è uno dei mirini più performanti inseriti in una reflex analogica. Nel mirino è inserito anche un esposimetro ad ago, ben visibile e di grande dimensione.
Obiettivo
Nelle foto è mostrato l’obiettivo standard che veniva venduto in abbinata alla Fujica ST701 nella primissima serie. Si tratta di una lente Fujinon 55mm dall’ottima resa ottica e dalla luminosità ampia: il diaframma a massima apertura è pari ad f/1.8. L’obiettivo sfoggia anche un interessante rivestimento antiriflesso denominato “auto reflecta”, antesignano del "Super EBC" sviluppato successivamente. Sono stato estremamente soddisfatto dai risultati di questo obiettivo e detesto ammettere che i suoi successori persero gran parte di questa qualità peculiare. Nei modelli successivi, infatti, la qualità degli obiettivi Fujinon diminuì a causa dello spostamento delle vendite verso un segmento sempre meno professionale.
La Fujica possiede l’attacco a vite tipico delle prime versioni di reflex mono obiettivo. L’innesto M42, introdotto dalla Zeiss Ikon nel 1949 per le fotocamere Contax, è universalmente riconosciuto come l’attacco più utilizzato nelle vecchie reflex 35mm. Questo ha permesso la costruzione di un numero elevatissimo di ottiche da parte di numerosi produttori. L’ultima fotocamera che ha montato questo tipo di attacco fu la Bessaflex TM prodotta nel 2003 da Cosina su licenza Voigtländer.
Otturatore
L’otturatore è a tendina gommata a scorrimento orizzontale, con un set di tempi che vanno da 1 fino a 1/1000 di secondo; è inoltre disponibile la posa B. Il funzionamento (totalmente meccanico) è impeccabile, funziona perfettamente a tutti i tempi con precisione matematica. Non ho percepito vibrazioni particolari da segnalare.
Pro
La Fujica ST701 è lo stereotipo di alta qualità nipponica nel settore fotografico. Questo modello si differenzia dai suoi successori per una cura senza eguali; una cura lentamente scemata nei modelli successivi.
Contro Purtroppo la Fujica ST701 ha un circuito esposimetrico basato sulle pile al mercurio (1,35 V) oggi sostituibili dalle batterie zinco-aria o con la ri-taratura dell'esposimetro.
Specifiche tecniche
Fujica ST605n (1976)
Dopo il grande successo commerciale della Fujica ST701, la Fuji Photo Film Co. continuò la produzione delle reflex 35mm, ampliando ulteriormente la scelta degli obiettivi. Nel 1976 presenta la ST605n, una fotocamera che oggi definiremo “entry level”.
Qualità costruttiva
La Fujica ST605n incorpora tutte le caratteristiche tecniche e funzionali della sorella ST605, ma con l’aggiunta del tempo di scatto visualizzato all’interno del mirino. A parte questa caratteristica supplementare, le due macchine rimangono perfettamente identiche.
Il corpo è costituito in gran parte da alluminio, come consuetudine in molte reflex dell’epoca. La scocca risulta solida, ma altre reflex di fascia superiore sfoggiano corpi decisamente più robusti. Le ghiere sono composte da elementi in plastica e da elementi in ferro, permettendo costi di produzione meno elevati. Le parti plastiche sembrano di buona fattura, anche se rispetto all’ammiraglia ST701 risentono di una costruzione più economica. Curiosa la leva di caricamento: quando la si tira, la parte in plastica ruota leggermente verso di noi favorendo l’ergonomia dell’azione. All’inizio ho pensato che fosse solamente una questione di una vite lenta, invece andando a leggere il libretto di istruzioni ho scoperto piacevolmente che si trattava di una mossa voluta. Il mirino di questa Fujica è luminoso e copre il 95% del campo inquadrato.
Come già evidenziato, nel mirino sono visualizzabili i tempi di otturazione e, naturalmente, l’esposimetro ad ago. Quest’ultimo ha un funzionamento un po’ macchinoso rispetto al più moderno esposimetro LED, ma svolge il suo compito in maniera del tutto consona. Di seguito riporto la procedura di funzionamento nel primo momento di utilizzo:
Inserire le batterie (x2 SR44) all’interno del vano;
Impostare la sensibilità ISO a 100;
Impostare il tempo di scatto a 1/60 di secondo;
Aprire il diaframma alla massima apertura;
Puntare l’apparecchio verso una fonte luminosa molto intensa;
Premere sul pulsante di preview della profondità di campo.
A questo punto noterete l’ago dell’esposimetro saltare subito verso il + di sovraesposizione; questo è il segnale che l’esposimetro è funzionante. Se questo non reagisce ad alcuna sollecitazione è bene rivedere le procedure sopra descritte.
Obiettivo
L’obiettivo di serie della Fujica ST605n è un Fujinon 55mm f/2.2 (M42); non particolarmente luminoso ma dalle prestazioni onerose. Purtroppo la resa non è paragonabile alla serie precedente (auto reflecta) ma riesce comunque a svolgere i suoi compiti senza troppi intoppi. Fortunatamente, Fujifilm ha saputo riscattare la carenza qualitativa dei vecchi obiettivi con la nuova serie Fujifilm X-mount digitale (da non confondere con la vecchia baionetta Fujica X-mount), elogiata per la sua straordinaria qualità ottica e costruttiva, spesso paragonata allo standard Leica. Chiusa questa parentesi doverosa, ritorniamo al nostro analogico.
Otturatore
L’otturatore è la solita tendina gommata a scorrimento orizzontale, ma questa volta i tempi - tutti meccanici - si fermano a 1/700 di secondo. Ricordiamo che questa era una reflex di fascia base e quindi non montava elementi meccanici troppo performanti. In ogni caso, il feedback che mi ha restituito questo otturatore è buono in tutti i tempi di otturazione, anche se segnalo per correttezza un battito dello specchio un po’ troppo violento a partire da 1/250 di secondo.
Pro
La Fujica ST605n è un ottima reflex 35mm per chi intende cominciare con la fotografia analogica. Le prestazioni non sono quelle di una Ferrari, ma per la sua costruzione riesce ad assolvere tutti i compiti in maniera onesta. Buona la qualità della scocca, così come la luminosità del mirino. Grazie all’innesto a vite M42 è possibile sostituire l’obiettivo scegliendo tra una vasta gamma di marche ed offerte.
Contro
Purtroppo il limite degli esposimetri ad ago è proprio la continua pressione del pulsante di profondità di campo per verificare il diaframma più corretto. Non è immediato come un esposimetro LED, ma con un po’ di pratica si riesce a giostrare bene.
Specifiche tecniche
La Fuji ha fatto largo uso di ottone, che costituisce circa l’80% di questa fotocamera. Sono presenti anche parti in plastica, che però non soffrono in alcun modo di una costruzione economica. Le linee spigolose, tipiche degli anni ’70, la rendono il classico esempio di fotocamera nipponica durante l’“epoca d’oro” delle reflex 35mm. Leve e pulsanti sono quasi tutti in alluminio ed impreziositi con parti cromate, l’ennesimo elemento che ci rivela la cura riservata per questa fotocamera. Il mirino è estremamente luminoso e copre il 96% del campo inquadrato; forse è uno dei mirini più performanti inseriti in una reflex analogica. Nel mirino è inserito anche un esposimetro ad ago, ben visibile e di grande dimensione.
Obiettivo
Nelle foto è mostrato l’obiettivo standard che veniva venduto in abbinata alla Fujica ST701 nella primissima serie. Si tratta di una lente Fujinon 55mm dall’ottima resa ottica e dalla luminosità ampia: il diaframma a massima apertura è pari ad f/1.8. L’obiettivo sfoggia anche un interessante rivestimento antiriflesso denominato “auto reflecta”, antesignano del "Super EBC" sviluppato successivamente. Sono stato estremamente soddisfatto dai risultati di questo obiettivo e detesto ammettere che i suoi successori persero gran parte di questa qualità peculiare. Nei modelli successivi, infatti, la qualità degli obiettivi Fujinon diminuì a causa dello spostamento delle vendite verso un segmento sempre meno professionale.
La Fujica possiede l’attacco a vite tipico delle prime versioni di reflex mono obiettivo. L’innesto M42, introdotto dalla Zeiss Ikon nel 1949 per le fotocamere Contax, è universalmente riconosciuto come l’attacco più utilizzato nelle vecchie reflex 35mm. Questo ha permesso la costruzione di un numero elevatissimo di ottiche da parte di numerosi produttori. L’ultima fotocamera che ha montato questo tipo di attacco fu la Bessaflex TM prodotta nel 2003 da Cosina su licenza Voigtländer.
Otturatore
L’otturatore è a tendina gommata a scorrimento orizzontale, con un set di tempi che vanno da 1 fino a 1/1000 di secondo; è inoltre disponibile la posa B. Il funzionamento (totalmente meccanico) è impeccabile, funziona perfettamente a tutti i tempi con precisione matematica. Non ho percepito vibrazioni particolari da segnalare.
Pro
La Fujica ST701 è lo stereotipo di alta qualità nipponica nel settore fotografico. Questo modello si differenzia dai suoi successori per una cura senza eguali; una cura lentamente scemata nei modelli successivi.
Contro Purtroppo la Fujica ST701 ha un circuito esposimetrico basato sulle pile al mercurio (1,35 V) oggi sostituibili dalle batterie zinco-aria o con la ri-taratura dell'esposimetro.
Specifiche tecniche
- Produttore: Fujifilm Holdings Corporation (Giappone)
- Otturatore: A tendina orizzontale 1-1/1000; B. Syncro-X: 1/60
- Lente: Attacco a vite M42; Fujinon auto reflecta 55mm f/1.8 (prima serie)
- Sistema di messa a fuoco: Manuale
- Mirino: Reflex (96%)
- Alimentazione: 2 batterie 1,35V (Mercurio)
- Film: 135
- Esposimetro: TTL CdS ad ago
- Autoscatto: Si
- Colorazioni: Silver e Black
- Note particolari: Rara la versione Black
Fujica ST605n (1976)
Dopo il grande successo commerciale della Fujica ST701, la Fuji Photo Film Co. continuò la produzione delle reflex 35mm, ampliando ulteriormente la scelta degli obiettivi. Nel 1976 presenta la ST605n, una fotocamera che oggi definiremo “entry level”.
Qualità costruttiva
La Fujica ST605n incorpora tutte le caratteristiche tecniche e funzionali della sorella ST605, ma con l’aggiunta del tempo di scatto visualizzato all’interno del mirino. A parte questa caratteristica supplementare, le due macchine rimangono perfettamente identiche.
Il corpo è costituito in gran parte da alluminio, come consuetudine in molte reflex dell’epoca. La scocca risulta solida, ma altre reflex di fascia superiore sfoggiano corpi decisamente più robusti. Le ghiere sono composte da elementi in plastica e da elementi in ferro, permettendo costi di produzione meno elevati. Le parti plastiche sembrano di buona fattura, anche se rispetto all’ammiraglia ST701 risentono di una costruzione più economica. Curiosa la leva di caricamento: quando la si tira, la parte in plastica ruota leggermente verso di noi favorendo l’ergonomia dell’azione. All’inizio ho pensato che fosse solamente una questione di una vite lenta, invece andando a leggere il libretto di istruzioni ho scoperto piacevolmente che si trattava di una mossa voluta. Il mirino di questa Fujica è luminoso e copre il 95% del campo inquadrato.
Come già evidenziato, nel mirino sono visualizzabili i tempi di otturazione e, naturalmente, l’esposimetro ad ago. Quest’ultimo ha un funzionamento un po’ macchinoso rispetto al più moderno esposimetro LED, ma svolge il suo compito in maniera del tutto consona. Di seguito riporto la procedura di funzionamento nel primo momento di utilizzo:
Inserire le batterie (x2 SR44) all’interno del vano;
Impostare la sensibilità ISO a 100;
Impostare il tempo di scatto a 1/60 di secondo;
Aprire il diaframma alla massima apertura;
Puntare l’apparecchio verso una fonte luminosa molto intensa;
Premere sul pulsante di preview della profondità di campo.
A questo punto noterete l’ago dell’esposimetro saltare subito verso il + di sovraesposizione; questo è il segnale che l’esposimetro è funzionante. Se questo non reagisce ad alcuna sollecitazione è bene rivedere le procedure sopra descritte.
Obiettivo
L’obiettivo di serie della Fujica ST605n è un Fujinon 55mm f/2.2 (M42); non particolarmente luminoso ma dalle prestazioni onerose. Purtroppo la resa non è paragonabile alla serie precedente (auto reflecta) ma riesce comunque a svolgere i suoi compiti senza troppi intoppi. Fortunatamente, Fujifilm ha saputo riscattare la carenza qualitativa dei vecchi obiettivi con la nuova serie Fujifilm X-mount digitale (da non confondere con la vecchia baionetta Fujica X-mount), elogiata per la sua straordinaria qualità ottica e costruttiva, spesso paragonata allo standard Leica. Chiusa questa parentesi doverosa, ritorniamo al nostro analogico.
Otturatore
L’otturatore è la solita tendina gommata a scorrimento orizzontale, ma questa volta i tempi - tutti meccanici - si fermano a 1/700 di secondo. Ricordiamo che questa era una reflex di fascia base e quindi non montava elementi meccanici troppo performanti. In ogni caso, il feedback che mi ha restituito questo otturatore è buono in tutti i tempi di otturazione, anche se segnalo per correttezza un battito dello specchio un po’ troppo violento a partire da 1/250 di secondo.
Pro
La Fujica ST605n è un ottima reflex 35mm per chi intende cominciare con la fotografia analogica. Le prestazioni non sono quelle di una Ferrari, ma per la sua costruzione riesce ad assolvere tutti i compiti in maniera onesta. Buona la qualità della scocca, così come la luminosità del mirino. Grazie all’innesto a vite M42 è possibile sostituire l’obiettivo scegliendo tra una vasta gamma di marche ed offerte.
Contro
Purtroppo il limite degli esposimetri ad ago è proprio la continua pressione del pulsante di profondità di campo per verificare il diaframma più corretto. Non è immediato come un esposimetro LED, ma con un po’ di pratica si riesce a giostrare bene.
Specifiche tecniche
- Produttore: Fujifilm Holdings Corporation (Giappone)
- Otturatore: A tendina orizzontale 2-1/700; B
- Syncro-X: 1/60
- Lente: Attacco a vite M42; Fujinon 55mm f/2.2
- Sistema di messa a fuoco: Manuale
- Mirino: Reflex (95%)
- Alimentazione: 2 batterie SR44 (1,5V)
- Film: 135
- Esposimetro: TTL CdS ad ago
- Autoscatto: Si
- Colorazioni: Silver
- Note particolari: Ideale per chi vuole iniziare con la fotografia analogica.
Salve possiedo da diversi anni tre Fujica : la st 701 prima serie, la st 701 seconda serie e la 801, Sono fotocamere che mi dato molta sodisfazione allora come adesso sopratutto grazie alle ottiche meravigliose .Dopo l'abbuffata del digitale le ho riscoperte ritornado ad usarle per la produzione del bianconero di qualità. Saluti Oscar
RispondiEliminaSalve, io possiedo una Fujica st 605N e mi chiedevo qual è il suo valore economico?!!
RispondiEliminaCiao,
Eliminala Fujica ST605n è una reflex 35mm piuttosto economica, ma non per questo peggiore di altre macchine. Il suo valore (comprensivo di obiettivo 50mm) si aggira tra i 30 e gli 80 euro.
Ciao, Federico
Conosci il prezzo di mercato nell'anno in cui è uscita?
RispondiEliminaNon mi risulta che esista un rivestimento "auto reflecta" per gli obiettivi Fujinon antesignano dell'EBC. Semplicemente non sono obiettivi Fujinon. E mi risulta che tutta la produzione sia sempre stata marcata Fujinon sin dall'inizio. Saluti
RispondiElimina