La storia della Yashica comincia nel lontano 1945, quando sotto il nome di Yashima Seiki, incomincia la produzione di apparecchi fotografici sul territorio giapponese.
Negli anni ’70 in particolare, quando la Yashica aveva ormai raggiunto una certa maturità, si trovò di fronte ad una evento inaspettato: l’incontro con la Kyocera.
Oggi la Kyocera è una delle multinazionali giapponesi più importanti del mondo, che vanta operatività in molti settori; dalla produzione della ceramica fino a quella di telefoni cellulari.
Proprio negli anni ’70, la Kyocera cominciò a maturare interesse verso il florido settore fotografico. Una volta acquisito il prestigioso marchio Contax (dismesso dalla Zeiss negli anni ‘60) la Kyocera si trovò davanti ad un problema non da poco: trovare un produttore per la nuova linea di fotocamere.
Inizialmente orientò la scelta verso la Pentax, che rifiutò subito l’offerta perchè vedeva nell’azione commerciale un rischio troppo elevato. In caso di fallimento, la Pentax avrebbe rimesso tutta la sua notorietà.
La scelta ricadde quindi su Yashica: un’azienda che non aveva nulla da perdere, poiché non aveva un nome ambito a livello internazionale.
E da qui iniziò la sua fortuna.
Nel 1974 venne stipulata una "triplice alleanza": Yashica - Kyocera - Carl Zeiss.
Alla Yashica venne affidato il compito della produzione dei corpi Contax mentre alla Carl Zeiss la progettazione delle nuove ottiche. Alla Kyocera, infine, spettava il compito di inventare i nuovi componenti elettronici.
I tempi furono maturi per il lancio del nuovo sistema: il Real Time System del 1975.
Il successo della nuova Contax RTS portò il nome Yashica tra i vertici del mondo della fotografia.
Il successo fu tale che negli anni successivi la multinazionale fu in grado di comprare il suo stesso produttore: dal 1983 Yashica entrò a far parte dell’universo Kyocera.
Sotto la Kyocera, la produzione di reflex Yashica fu un vero successo: si ponevano sul mercato come la linea “economica” delle sorelle Contax, pur inglobando gran parte della loro pregevole fattura meccanica ed elettronica.
L’avventura Kyocera-Yashica durò per più di trent’anni, quando il declino del settore fotografico convinse l’azienda madre a dismettere il marchio.
Lo stesso destino toccò anche al prestigioso sistema Contax, che venne abbandonato il 12 aprile 2005 dopo tanti anni di successi commerciali, di innovazioni, di premi e di riconoscimenti.
All'epoca, lo sgomento generale suscitò non poche polemiche, lentamente affievolite con il passare del tempo:
oggi i marchi Contax e Yashica sono quasi del tutto dimenticati.
Qualità costruttiva
Introdotta nel 1986, rimase in produzione fino alla fine degli anni ’90, plasmando intere generazioni di fotografi.
La Yashica FX-3 Super 2000 rappresenta l’ultima evoluzione della serie FX nata dopo il 1975. La serie FX fu la prima ad adottare la nuova baionetta Contax/Yashica (C/Y), successivamente estesa a tutta la gamma Kyocera.
Questa macchina è stata una delle reflex più amate: dall’amatore al professionista, la Yashica si proponeva come un piccolo “carro armato”, adatta a tutte le situazioni di ripresa.
La qualità costruttiva è davvero buona. Il corpo è costruito in policarbonato, ma si tratta di una plastica estremamente resistente.
Le dimensioni sono contenute e la forma è quella più tipica delle classiche reflex ad avanzamento manuale.
La macchina è precisa ed affidabile e assicura un servizio oneroso e continuo per molti e molti anni senza intoppi.
Una nota di merito va annoverata alla semplicità dell’esposimetro. La Yashica monta un esposimetro TTL LED interno al mirino, con solo 3 diodi luminosi (+/o/-) ben visibili e - cosa più importante - semplici da capire poiché essenziali e privi di inutili frivolezze.
Unico difetto è forse attribuibile allo specchio: quest’ultimo, dopo anni di utilizzo, tende a scivolare verso l’obiettivo ostruendo il corretto funzionamento.
Nonostante non si tratti di un caso isolato, tutto sommato i giudizi verso questa fotocamera sono quasi sempre ottimi e spesso coincidono con la mia idea di qualità.
Obiettivo
L’obiettivo che monta questa reflex è uno Yashica ML 50mm f/1.9 c "compact".
Nonostante su internet circolano recensioni molto negative di quest’ottica sono costretto a discordare: le foto che ho scattato con questo obiettivo sono sempre state decorose con una resa dei particolari che definirei "più che discreta".
A massima apertura ho percepito una leggera sfocatura lungo i bordi dell’immagine - in verità non troppo simpatica nelle riprese ordinarie - ma dopotutto si tratta di un obiettivo molto, molto economico.
Sicuramente non offre le performance di un Summicron o di un Planar, ma rimane per il mio punto vista un buon "obiettivo-scuola" per approdare nel mondo della fotografia.
Otturatore
L’otturatore è prodotto dalla Copal, azienda leader nella produzione di otturatori.
Il modello è a tendina a scorrimento verticale, con tempi che vanno da 1 a 1/2000 di secondo, tutti completamente meccanici; è presente anche la posa B.
L’otturatore funziona molto bene in tutte le situazioni. Le vibrazioni sono tutto sommato contenute.
Pro
La Yashica è stata la mia prima reflex, nonché lo strumento che mi ha permesso di approdare al mondo della fotografia analogica. È stata anche la macchina che mi ha dato più soddisfazioni in assoluto e non potrei mai privarmene.
La consiglio a pieni voti, è una macchinetta davvero buona sotto ogni punto di vista, soprattutto rivolta a chi non ha molte possibilità economiche e cerca un prodotto dal rapporto 'qualità-prezzo'.
Ultima chicca che segnalo è la possibilità di montare i prestigiosi obiettivi Zeiss al posto dei normali obiettivi Yashica ML, MC e DSB.
Contro
Gli unici due neo che ho trovato in questa macchina sono rappresentati dallo specchio e dal rivestimento esterno. Per quando riguarda lo specchio, ho già avuto modo di parlarne in maniera approfondita in precedenza. Per il rivestimento esterno, invece, puntualizzo solo che la qualità della similpelle poteva essere migliorata.
Specifiche tecniche
Produttore: Cosina Ltd. (Giappone) su licenza Yashica
Otturatore: A tendina verticale 1-1/2000; B
Syncro-X: 1/125
Lente: Baionetta C/Y; Yashica ML 50mm f/1.9 c
Sistema di messa a fuoco: Manuale
Mirino: Reflex (95%)
Alimentazione: 2 batterie LR44
Film: 135
Esposimetro: TTL CdS LED
Autoscatto: Si
Colorazioni: Black
Note particolari: La reflex per tutti. Esiste in commercio una gemella prodotta per Vivitar denominata V3000 (baionetta Pentax K).
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