venerdì 14 febbraio 2014
Lezioni di fotografia #13 - Latitudine di posa
Il nostro occhio è un organo dalle capacità straordinarie: esso è in grado di distinguere e leggere nella stessa scena le zone fortemente illuminate e le zone in ombra.
Quante volte abbiamo provato a fotografare un tramonto dai colori bellissimi che, una volta stampato, risultava decisamente più spento. La pellicola, infatti, non ha la capacità di estendere contemporaneamente la registrazione alle zone così decisamente illuminate, col risultato di rendere indistinguibili i particolari illuminati o viceversa.
Si dice latitudine di posa, la capacità della pellicola di raggiungere a livelli più meno estesi le zone con differenti illuminazioni.
In altre parole, la latitudine di posa è l'errore tollerato rispetto all'esposizione fatta. Poiché capita spessissimo di dover fotografare soggetti con illuminazioni diversificate, la pellicola va scelta anche in base a questo parametro. Se si conoscono i comportamenti e i limiti delle pellicole è possibile condizionare l'esposizione privilegiando le basse o le alte luminosità.
La tipologia di film con la più elevata latitudine di posa è il negativo.
Le diapositive, invece, hanno una tolleranza molto meno marcata e sono quindi più difficili da adattare all'illuminazione. Infine, la latitudine di posa cresce con l'aumentare della sensibilità della pellicola. Di seguito è riportata una tabella di sintesi sulle principali caratteristiche delle pellicole fotografiche:
PELLICOLE A BASSA SENSIBILITÀ
Grana: piccola / molto piccola
Contrasto: alto
Latitudine di posa: bassa
Nitidezza: buona / ottima
PELLICOLA AD ALTA SENSIBILITÀ
Grana: grossa / molto grossa
Contrasto: basso
Latitudine di posa: alta
Nitidezza: bassa / molto bassa
VELOCITÀ DELLA PELLICOLA (espressa in ISO)
Bassa: 25-64
Media: 100-200
Alta: 400-1000
Altissima: 1600-3200
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