lunedì 19 gennaio 2015

Lezioni di fotografia #22 - La Reflex 35mm (Parte 1)

A partire dalla metà degli anni '30 con l'inizio della produzione tedesca Exacta, si apre l'era degli apparecchi reflex monoculari, destinati a raggiungere larghissima diffusione sia a livello amatoriale che professionale. I sistemi reflex prodotti dalle varie aziende costituiscono oggi quanto di più completo e vasto possa riguardare la ripresa fotografica, visto che offrono la più ampia scelta di modelli, obiettivi ed accessori anche nel mercato dell'usato.


Una reflex Exacta prodotta a Dresda nel 1936


La Rectaflex, la prima reflex costruita in Italia nel 1946

La visione reflex
La grande innovazione introdotta in questo tipo di fotocamera consiste nella visione dell'inquadratura direttamente dall'obiettivo attraverso il quale si formerà successivamente l'immagine fotografica. In questo caso abbiamo la perfetta coincidenza tra l'asse ottico dell'obiettivo e quello del mirino. L'apparecchio viene chiamato "reflex" perché l'immagine arriva all'occhio del fotografo dopo aver subìto una serie di riflessioni tramite lo specchio a 45 gradi posto dietro l'obiettivo e successivamente dal pentaprisma. Grazie a quest'ultimo, l'occhio del fotografo è posto nella posizione più natuale dietro la fotocamera e l'immagine risulta perfettamente dritta sia orizzontalmente che verticalmente (a differenza del medio formato che vedremo successivamente). Osservando la sezione di una reflex è facile intuire che la macchina ha una serie di componenti mobili. Lo specchio infatti costituisce un ostacolo al passaggio dell'immagine verso la pellicola. Ecco allora che al momento dello scatto viene sollevato mediante una rotazione, così che i raggi possano dirigersi verso il film. È importante sottolineare che lo specchio non garantisce affatto l'impermeabilità alla luce dell'emulsione. Questo compito è affidato interamente all'otturatore a tendina, posto sul piano focale. Al momento dello scatto lo specchio, sollevandosi, interrompe la visione del fotografo. Nella pratica questo non costituisce un problema poiché i tempi di esposizione (di norma) sono talmente brevi da rendere l'interruzione appena percettibile. Con tempi più lunghi e l'uso del cavalletto, l'immobilità del soggetto rende inutile il controllo dell'inquadratura. Cosa succede ogni volta che si preme il pulsante di scatto? Ad ogni "click" corrispondono questi movimenti in successione:
  1. lo specchio si solleva;
  2. l'otturatore si apre per un tempo prefissato;
  3. l'otturatore di chiude;
  4. lo specchio ritorna in posizione a 45 gradi.
Per completezza, durante il sollevamento dello specchio si verifica anche la chiusura del diaframma ai valori impostati; con il riposizionamento dello specchio il diaframma si riapre alla massima apertura. Di seguito è mostrato un disegno della sezione di una reflex monoculare 35mm in tutte le sue parti. 





Sezione di una Olympus OM-1 (1972). Fonte: world-traveller.org







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