L'obiettivo è il cuore di un sistema fotografico e influenza attivamente sulla qualità dell'immagine più di qualunque altra innovazione tecnica. Dal semplice foro stenopeico dei primi rudimentali modelli di camera obscura fino ai più recenti strumenti ottici, i produttori si sono costantemente impegnati per migliorare la qualità e la versatilità degli obiettivi.
Grazie all'ausilio di lenti, l'obiettivo è in grado di formare un immagine nitida con aperture molto maggiori, ottenendo tra l'altro una notevole diminuzione del tempo di posa (la luce viene filtrata e corretta attraverso i vetri ottici).
Togliendo l'obiettivo dalla macchina fotografica non è possibile ottenere un immagine fotografica ma solamente un'esposizione della pellicola alla luce.
Le fotocamere, a seconda del modello, possono avere un'ottica fissa o intercambiabile, come ad esempio il sistema reflex che analizzeremo in seguito. In questo secondo caso il sistema fotografico risulta sicuramente più versatile e completo. Inoltre, si ricorda che alcuni apparecchi con obiettivo fisso possono essere muniti di ottiche zoom che permettono di ottenere buoni risultati senza dover ricorrere a sistemi con ottiche intercambiabili.
Il diaframma
I moderni obiettivi sono dotati di un dosatore di luce chiamato diaframma. Collocato circa al centro dello schema ottico, è oggi comunemente impiegato il modello "a iride", formato da un numero di lamelle variabile da cinque ad otto, che ne danno la forma caratteristica da pentagonale a ottagonale.
I primi sistemi disponevano di una serie di piastrine con fori circolari da applicare manualmente all'obiettivo, regolandone la sua luminosità e quindi l'apertura del diaframma. Il diaframma svolge una duplice funzione:
- regola l'esposizione della pellicola (insieme all'otturatore)
- conferisce all'immagine una forte caratterizzazione relativa all'estensione delle zone messe a fuoco. Tale caratteristica è definita profondità di campo.
Il diaframma viene indicato con la lettera f seguita da un valore numerico che ne indica l'apertura (es.: f/11 è un diaframma chiuso, f/5.6 è un diaframma di media apertura, f/1.4 un diaframma aperto, e così via). Dopo aver tenuto in considerazione questo importante aspetto sull'apertura del diaframma possiamo quindi concludere che maggiore sarà il valore del diaframma, minore sarà la sua apertura e, di conseguenza, la luce che passerà entro la nostra lente sarà minore. Gli obiettivi con una grande apertura del diaframma (f/1.4, f/1.2, f/0.95, ecc.) sono più costosi, perché richiedono una progettazione ottica piuttosto complessa. Il vantaggio è presto detto: in condizioni di luce critica riusciremo a fare una foto esposta correttamente solamente utilizzando un obiettivo luminoso oppure utilizzando un tempo di posa piuttosto lungo.
La scelta del diaframma da utilizzare costituisce uno dei momenti più delicati della ripresa fotografica poiché tale scelta influenza sia la profondità di campo sia l'esposizione dell'immagine e va quindi ponderata molto attentamente prima di procedere con lo scatto.
La scelta del diaframma da utilizzare costituisce uno dei momenti più delicati della ripresa fotografica poiché tale scelta influenza sia la profondità di campo sia l'esposizione dell'immagine e va quindi ponderata molto attentamente prima di procedere con lo scatto.
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