martedì 20 ottobre 2015

Intermezzo quattordici - Cosina termina la produzione delle fotocamere Voigtländer (1999-2015)

Una triste notizia ha recentemente scosso il delicato mondo della fotografia analogica.
Cosina, il colosso nipponico che da più di dieci anni detiene lo storico marchio tedesco Voigtländer ha deciso di terminare la produzione delle fotocamere Bessa. Le fotocamere Bessa, in produzione fin dal 1999, rappresentavano l'unica alternativa esistente ai costosissimi sistemi proposti da Leica.
Dopo aver visto l'agonia e la caduta della mitica Zeiss Ikon, ultimo baluardo contro la rivale tedesca per autonomasia, anche Voigtländer è uscita dal mercato delle telemetro analogiche.
Attualmente (Ottobre 2015), i soli produttori rimasti di fotocamere analogiche, ad eccezione di qualche azienda di dimensione artigianale, sono:
  • Leica Camera AG, attualmente l'unico produttore di fotocamere a telemetro 35mm;
  • Lomography Society International, che propone in catalogo fotocamere istantanee, 35mm e medio formato di qualità sostanzialmente economica;
  • MINT e Impossible Project, rivenditori di fotocamere rigenerate Polaroid;
  • Nikon, che per il solo mercato americano propone ancora in catalogo la Nikon FM10 e la Nikon F6;
  • Fujifilm, la quale continua ad innovare con la sua linea di fotocamere istantanee "Instax".
L'ultima occasione per accapparrarsi una fotocamera Voigtländer Bessa della serie R (35mm o medio formato) è questa. Vi rimando quindi al sito di Metroimport, rivenditore italiano ufficiale delle fotocamere Cosina-Voigtländer prima che terminino le scorte nei magazzini.


Fonte: simonmeisinger.at




martedì 13 ottobre 2015

Intermezzo tredici - Mint TL70 InstantFlex

In questo post precedente abbiamo parlato in maniera approfondita delle Twin Lens Reflex (TLR), ovvero le fotocamere con specchio e visione reflex antesegnane delle più moderne Reflex monoculari (Single Lens Reflex). 
Come abbiamo già ricordato il mercato delle biottiche è assai ristretto e ad eccezione di Lomography che propone in catalogo la Lubitel 166+ i produttori di queste fantastiche macchine si contano davvero sulla punta delle dita. Non per questo le novità in questa nicchia di mercato mancano all'appello.
La MINT Camera di Hong Kong ha recentemente introdotto la InstantFlex, la prima biottica istantanea al mondo, cioè una TLR capace di restituire all'utente una foto Polaroid grazie alle ottime pellicole Fujifilm Instax. Ecco il video di presentazione della InstantFlex (è un po' lungo, ma vi assicuro che è davvero piacevole guardarlo!)


Per ogni informazione o curiosità sulla TL70 vi rimando direttamente al sito del produttore: chissà che non vi venga voglia di acquistarne una!




Fonte: mint-camera.com








domenica 12 luglio 2015

Intermezzo dodici - Buone vacanze

La Sardina Domino, Rollei Crossbird 200 


Buone vacanze da Polvere d'Argento.



lunedì 18 maggio 2015

Lezioni di fotografia #24 - La Reflex biottica (TLR)


Prima dell'introduzione del modello 35mm, ancora troppo complesso da realizzare a causa delle parti in movimento, venne prodotto un modello reflex formato 6x6 (120), caratterizzato dalla presenza di due obiettivi sovrapposti: uno superiore utilizzato per inquadrare e uno inferiore per registrare l'immagine. Il vantaggio offerto da questo tipo di apparecchi rispetto a quelli non-reflex, consiste nel poter inquadrare e quindi vedere l'immagine non attraverso un mirino separato, ma utilizzando un obiettivo del tutto simile a quello con cui effettivamente si fotografa. In pratica una relfex biottica (o Twin-Lens Reflex, se preferite) è come una doppia macchina con funzioni distinte e lo specchio fisso. Il fatto di non dover muovere lo specchio in sincronia con l'otturatore gioca sicuramente a favore della semplicità costruttiva, tuttavia fa incorrere nell'errore di parallasse, essendo gli assi dei due obiettivi ad una distanza di circa 3 cm.
Di estrema silenziosità grazie all'otturatore centrale, la biottica se reperita nei centro dell'usato può costituire ancor oggi un valido approccio al formato 6x6. Poiché questi apparecchi sono privi di esposimetro bisogna considerare la spesa aggiunta di un'unità esterna alla macchina. Tra le relfex biottiche più conosciute ricordiamo la tedesca Rolleiflex (1928-2015) o la russa Lubitel, recentemente rinnovata con il nome di 166+ grazie all'azienda austriaca Lomography.

Inquadratura
In concreto si fotografa qualcosa che sta leggermente più in basso di ciò che si inquadra, con tutte le problematiche simili a quelle già incontrate con gli apparecchi a telemetro (errore di parallasse). Se si usa il cavalletto dopo l'inquadratura è buona regola sollevare la fotocamera di una misura pari a quella tra i centri dei due obiettivi. 
Una particolarità della reflex biottica è data dal modo di impugnare l'apparecchio. Mancando il pentaprisma adottato nei modello 35mm, la visione avviene dall'alto e di conseguenza la macchina va tenuta ad altezza busto.

 
Lubitel 166B (1980)


L'immagine che si forma sul vetro smerigliato appare diritta in senso verticale, ma invertita orizzontalmente. Questo significa che ciò che che sta alla sinistra del fotografo nell'inquadratura sembra a destra, con un impiccio iniziale che verrà presto superato dopo un po' di esercizio e pratica.

La messa a fuoco
Il controllo della messa a fuoco avviene grazie all'osservazione dell'immagine su vetro smerigliato protetto da un pozzetto con funziona paraluce. Analogalmente ad un ingranditore da camera oscura, la corretta messa a fuoco si ottiene trovando la giusta distanza tra l'obiettivo e la pellicola.

Pro e contro
La relfex biottica fu la macchina utilizzata bel reportage, quando le macchine 35mm dell'epoca non venivano considerate sufficientemente professionali. Alla luce delle notevoli migliorie in campo ottico e chimico del piccolo formato il giudizio da riformulato, tenendo anche in considerazione il fatto che la biottica è oggi reperibile solo su alcuni mercati di nicchia. I punti a favore riscontrabili tutt'ora sono:
  • La qualità dell'immagine grazie alle ottiche e all'uso del medio formato;
  • La sinconizzazione flash esterna a tutti i tempi di posa grazie all'adozione dell'otturatore centrale;
  • L'estrema silenziosità;
I punti a sfavore di questi apparecchi sono:
  • La scomodità dell'impugnatura;
  • L'errore di parallasse;
  • La mancanza di un esposimetro interno*
La reflex biottica oggi
Ad eccezione della già citata Lubitel 166+ il mercato odierno delle biottiche è limitato al solo materiale usato. Tuttavia le novità, seppur sporadiche, non mancano nemmeno in questo settore: l'azienda cinese MINT ha appena presentato (Aprile 2015) una nuova TLR istantanea, cioè in grado di restituire fotografie appena scattate esattamente come se fosse una Polaroid. Al momento non sono ancora uscire recensioni approfondite (la biottica sarà in vendita tra qualche mese) ma vi terrò aggiornati su questo interessante progetto appena ci saranno novità sostanziali.
Per approfondimenti sulla InstantFlex (questo è il nome scelto da MINT per la sua fotocamera) vi rimando direttamente al sito ufficiale.


* In alcune rare eccezioni si può riscontrare un esposimetro al selenio.





mercoledì 25 marzo 2015

Lezioni di fotografia #23 - La Reflex 35mm (Parte 2)


La messa a fuoco con la relfex 35mm
Con gli apparecchi reflex si effettua l'inquadratura attraverso l'obiettivo: ruotando la ghiera di messa a fuoco si è in grado di percepire visivamente il livello di nitidezza dell'immagine che si forma su un vetro smerigliato. Grazie alla possibilità di inquadrare attraverso l'obiettivo il fotografo acquista il controllo sulla scena ripresa. Il vetro smerigliato è posto orizzontalmente ad una distanza dallo specchio pari a quella tra questo e la pellicola. Per facilitare e migliorare la messa a fuoco sono disponibili degli schermi, tra i quali il più comune è dotato di un cerchietto dove in caso di sfuocatura l'immagine appare spezzata (stigmometro). Ad esso è generalmente accoppiato un secondo cerchio in cui uno dei microprismi scompongono l'immagine in caso di messa a fuoco scorretta.




Nei modelli più recenti si è affermato l'utilizzo dell'Autofocus, con l'impiego di obiettivi appossitamente progettati. I livelli raggiunti sono elevati, ma la preferenza va sicuramente per quei modelli che possono funzionare anche in modalità manuale, poiché con insufficiente illuminazione possono verificarsi errori di messa a fuoco. A seconda del livello della relfex la messa a fuoco automatica può essere di tipo "spot", cioè calcolata unicamente al centro dell'immagine, oppure decentrata su comando del fotografo. In molti modelli è presente anche la modalità zonale ("a zone") per mezzo della quale l'apparecchio stabilisce il punto principale più appropriato basandosi su un certo numero di zone preimpostate (7 o più a seconda del modello).


La Polaroid SX-70 Sonar del 1978 fu la prima reflex ad adottare un sistema di autofocus, in questo caso a ultrasuoni. Fonte: wikipedia



Una sezione di una Contax AX del 1996 e del suo singolarissimo (anzi, unico) metodo di messa a fuoco.


Potenzialità della relfex 35mm
Le fotocamera reflex hanno (generalmente) obiettivi intercambiabili ed offrono la più ampia scelta di accessori e automatismi. Sul mercato possiamo reperire modelli molto semplici ed affidabili, come ad esempio le giapponesi Yashica, come pure apparecchi sofisticatissimi che fanno largo uso dell'elettronica, basti pensare alla Leica R9. Quest'ultima, tuttavia comporta il rischio di trovarsi improvvisamente in panne per l'esaurimento delle batterie, che bisogna sempre tenere di scorta. In questi anni c'è tendenza da parte delle maggiori marche di rilanciare sul mercato buoni apparecchi interamente meccanici (Vivitar V3800n,  Nikon FM10, ecc), che continuano ad avere un pubblico amatoriale molto affezionato. Tutti i modelli oggi in commercio sono provvisti di esposimetro, un consegno che dopo aver valutato la quantità di luce presente nell'inquadratura, comunica al fotografo i parametri fondamentali (tempo e diaframma) con cui eseguire la foto. La regolazione può avvenire manualmente oppure ci si può avvalere degli automatismi dell'apparecchio, velocizzando drasticamente le operazioni. Se, come spesso succede, si vuole catturare l'attimo, questi ultimi possono essere di notevole aiuto.

Accessori
La relfex 35mm godono di una vastissima scelta di accessori in grado di rendere la fotocamera perfettamente adeguata alle diverse esigenze, soprattutto in ambito professionale. Oltre a poter contare su una vastissima gamma di obiettivi, il catalogo dell'usato offre accessori come: lenti, filti, flash, motori ausiliari, mirini, comandi a distanza, dorsi multifunzionali (come ad esempio quello montato sulla mia Contax), schermi di messa a fuoco e tanti altri.



giovedì 19 febbraio 2015

Intermezzo undici - ILFORD Lab Direct

Recentemente ho avuto modo di provare il servizio di stampa per corrispondenza offerto dal leader mondiale della fotografia in bianco e nero: la ILFORD Photo Limited.


Usufruire di questo servizio è molto semplice, basta registrarsi al sito ufficiale e scegliere la lavorazione desiderata (stampa da file digitale o stampa da rullino). Una volta compilato il modulo con le informazioni richieste al laboratorio come, ad esempio, il formato delle stampe si può procedere con il pagamento.


Il pagamento può essere effettuato on line tramite servizi telematici PayPal oppure inviando per iscritto i dati della propria carta di credito. Io consiglio il primo metodo, più veloce e molto più sicuro!
Una volta stampato il modulo completo di tutte le informazioni possiamo inviarlo insieme al nostro rullino all'indirizzo del laboratorio che ha sede ad Ilford, in Inghilterra. Per questo passaggio si consiglia l'utilizzo di una busta imbottita per evitare che il barilotto si danneggi durante il trasporto.

È possibile richiedere anche un CD che contiene la digitalizzazione del film

Dopo un paio di settimane la ILFORD ha spedito le mie stampe... e il risultato è stato ottimo!
Certo, non sono stampate su carta baritata o politenata tramite ingranditore (si tratta di un servizio in cui vengono digitalizzati i negativi) ma l'utilizzo dell'ottima carta digitale ILFORD permette risultati di tutto rispetto.


Insomma, se non avete il "pallino" delle stampe in Fine Art o di risultati super professionali (il che può essere condivisibilissimo) allora vi consiglio di provare questo servizio. Unico neo: non è proprio a buon mercato!






lunedì 19 gennaio 2015

Lezioni di fotografia #22 - La Reflex 35mm (Parte 1)

A partire dalla metà degli anni '30 con l'inizio della produzione tedesca Exacta, si apre l'era degli apparecchi reflex monoculari, destinati a raggiungere larghissima diffusione sia a livello amatoriale che professionale. I sistemi reflex prodotti dalle varie aziende costituiscono oggi quanto di più completo e vasto possa riguardare la ripresa fotografica, visto che offrono la più ampia scelta di modelli, obiettivi ed accessori anche nel mercato dell'usato.


Una reflex Exacta prodotta a Dresda nel 1936


La Rectaflex, la prima reflex costruita in Italia nel 1946

La visione reflex
La grande innovazione introdotta in questo tipo di fotocamera consiste nella visione dell'inquadratura direttamente dall'obiettivo attraverso il quale si formerà successivamente l'immagine fotografica. In questo caso abbiamo la perfetta coincidenza tra l'asse ottico dell'obiettivo e quello del mirino. L'apparecchio viene chiamato "reflex" perché l'immagine arriva all'occhio del fotografo dopo aver subìto una serie di riflessioni tramite lo specchio a 45 gradi posto dietro l'obiettivo e successivamente dal pentaprisma. Grazie a quest'ultimo, l'occhio del fotografo è posto nella posizione più natuale dietro la fotocamera e l'immagine risulta perfettamente dritta sia orizzontalmente che verticalmente (a differenza del medio formato che vedremo successivamente). Osservando la sezione di una reflex è facile intuire che la macchina ha una serie di componenti mobili. Lo specchio infatti costituisce un ostacolo al passaggio dell'immagine verso la pellicola. Ecco allora che al momento dello scatto viene sollevato mediante una rotazione, così che i raggi possano dirigersi verso il film. È importante sottolineare che lo specchio non garantisce affatto l'impermeabilità alla luce dell'emulsione. Questo compito è affidato interamente all'otturatore a tendina, posto sul piano focale. Al momento dello scatto lo specchio, sollevandosi, interrompe la visione del fotografo. Nella pratica questo non costituisce un problema poiché i tempi di esposizione (di norma) sono talmente brevi da rendere l'interruzione appena percettibile. Con tempi più lunghi e l'uso del cavalletto, l'immobilità del soggetto rende inutile il controllo dell'inquadratura. Cosa succede ogni volta che si preme il pulsante di scatto? Ad ogni "click" corrispondono questi movimenti in successione:
  1. lo specchio si solleva;
  2. l'otturatore si apre per un tempo prefissato;
  3. l'otturatore di chiude;
  4. lo specchio ritorna in posizione a 45 gradi.
Per completezza, durante il sollevamento dello specchio si verifica anche la chiusura del diaframma ai valori impostati; con il riposizionamento dello specchio il diaframma si riapre alla massima apertura. Di seguito è mostrato un disegno della sezione di una reflex monoculare 35mm in tutte le sue parti. 





Sezione di una Olympus OM-1 (1972). Fonte: world-traveller.org