mercoledì 7 dicembre 2016

Intermezzo diciotto - Buone feste




Contax 167mt, Kodak ColorPlus 200




giovedì 17 novembre 2016

Lezioni di fotografia #28 - Messa a fuoco

Il prototipo della Leica CK2 presentata al Photokina del 1976. Si tratta di una Leica SL2 con una modifica all'ottica che permetteva una rudimentale messa a fuoco a contrasto senza intervento manuale.


La regolazione della messa a fuoco costituisce un momento fondamentale del processo fotografico. Nei sistemi di riproduzione come gli ingranditori ed i proiettori, si tratta di vedere al meglio quanto già registrato su pellicola e vi è un solo punto dove si ottiene la perfetta messa a fuoco. In ripresa, invece, in un contesto tridimensionale, il soggetto principale può trovarsi a pochi centimetri come ad alcuni chilometri di distanza, per cui spetta al fotografo la scelta del punto principale di messa a fuoco. I sistemi per ottenerla dipendono dalle caratteristiche costruttive dell'apparecchio utilizzato. Se l'ottica ha una costruzione fissa, come negli apparecchi di medio formato, per mettere a fuoco si deve agire su una manopola che avvicina o allontana l'obiettivo rispetto alla pellicola. Nel caso più frequente, invece, la messa a fuoco avviene ruotando una ghiera posta sul barilotto che modifica la distanza tra le lenti dell'obiettivo rispetto alla pellicola. Visivamente, l'obiettivo apparirà più compatto se regolato all'infinito (simbolo: ∞) mentre più esteso per quanto riguarda le riprese ravvicinate. 


Il simbolo dell'infinito su un obiettivo Nikkor. Fonte: Kenrockwell.com


A partire dai primi anni '80 del secolo scorso, si è affermato il sistema autofocus che riguarda quasi la totalità delle ottiche di ultima generazione (e non solo per il 35mm). Il punto di forza di questi obiettivi sta nella velocità delle operazioni, consentendo tra l'altro la messa a fuoco continua automatica anche di soggetti in movimento. Di scarsa utilità nelle riprese in studio possono risultare determinanti nel reportage. Rispetto ai primi modelli che mettevano a fuoco esclusivamente al centro, nei più recenti il soggetto può anche essere decentrato. I sistemi adottati possono differire a seconda del produttore. I più sofisticati prevedono l'utilizzo di un motore interno all'obiettivo, perfettamente calibrato per quel tipo di ottica, in altri la motorizzazione fa parte del corpo macchina.

La messa a fuoco si ottiene semplicemente premendo a metà il pulsante di scatto (mezza pressione). In tutte queste ottiche è comunque prevista la possibilità di escludere l'automatismo per consentire la messa a fuoco manuale, utile nei casi in cui l'apparecchio non sia in grado di eseguire l'operazione (ridotta luminosità, contrasto basso del soggetto, ecc.).



venerdì 30 settembre 2016

Intermezzo diciassette - Leica Sofort: il colosso di Wetzlar apre le porte alla fotografia istantanea

Fonte: Leica Italia

Negli ultimi anni il ritorno della fotografia istantanea ha evidenziato come il mercato fotografico sia in continua evoluzione ma soprattutto pieno di paradossi: in un'epoca in cui il digitale fa da padrone indiscusso sembra incredibile che i più giovani scelgano ancora la fotografia analogica come mezzo di espressione della propria arte.
Dopo lo straordinario successo di Fujifilm con la serie Instax (un interessante articolo lo potere trovare qui) e la continua ricerca e sviluppo delle pellicole Impossible per le vecchie Polaroid, anche il più famoso produttore mondiale di strumenti fotografici ha deciso di approdare nel mondo della fotografia istantanea.
Il grande fermento nel mondo dell'analogico era già stato evidenziato anche dal caso della Instantflex, prodotta dalla giapponese MINT.



Fonte: newatlas.com

Leica, al Photokina 2016 ha introdotto la SOFORT, la prima istantanea disegnata in Germania. Disponibile in 3 colori, bianco, arancio e azzurro, la fotocamera sarà in vendita a partire da Novembre 2016 e oltre ai tradizionali accessori come custodie e tracolle saranno rese disponibili nuove pellicole in bianco e nero (recentemente sviluppate da Fujifilm) per la fotografia creativa. Ricordiamo infatti che Leica SOFORT è stata progettata sulla Instant Mini 90 e ne ricalca le geometrie e le impostazioni d'uso. 
La SOFORT monta un obiettivo 60 mm f/12,7 (l'equivalente di un 34 mm nel formato 35 mm), l’otturatore meccanico supporta tempi da 1/8 a 1/400 secondi, l’autoscatto può essere impostato su 2 o 10 secondi e la batteria ricaricabile ha una capacità pari a 740 mAh, sufficiente per circa 100 scatti in condizioni normali. 

Il prezzo? circa 300€. Per maggiori informazioni vi rimando al sito ufficiale

Fonte: Leica Italia





  

lunedì 11 luglio 2016

Lezioni di fotografia #27 - Potere di copertura, aberrazioni, diaframma e qualità



Noi siamo abituati a vedere fotografie rettangolari, ma un obiettivo ha una costruzione cilindrica e pertanto un'immagine circolare. Ciò che viene registrato dalla pellicola è quindi solo la parte centrale di ciò che viene captato dall'obiettivo, il quale deve essere progettato in modo da fornire un'immagine più grande del formato della pellicola. Infatti, verso i bordi dell'immagine c'è un abbassamento della luminosità ed una qualità inferiore. Di conseguenza, la pellicola (o il sensore digitale) devono collocarsi entro il cerchio di definizione, che corrisponde a quell'area all'interno della quale si ha una sufficiente qualità, che comunque aumenta verso il centro. Alcuni obiettivi, come quelli per il banco ottico, sono progettati per avere un potere di copertura molto superiore al formato della pellicola, in modo da consentire gli spostamenti tipici di questa tipologia di apparecchio.

Aberrazioni

  • Cromatica: è l'incapacità di mettere a fuoco sullo stesso piano colori differenti.
  • Sferica: è l'incapacità di mettere a fuoco sullo stesso punto i raggi visuali più sterni con quelli interni.

Diaframma e qualità
L'utilizzo del diaframma alla massima apertura porta ad una minore qualità dell'immagine (minor nitidezza, caduta di luce ai bordi, mancata correzione delle eventuali aberrazioni), pertanto se ne consiglia l'utilizzo solo come ultima risorsa nei casi di scarsità di luce. La regolazione del diaframma alla massima chiusura, pur comportando una minore nitidezza, è più praticabile perchè costruttivamente si limita la chiusura a valori che non danneggiano l'immagine. Con diaframmi strettissimi, infatti, si andrebbe incontro alla "diffrazione", un fenomeno determinato dalla derivazione subìta dai raggi più prossimi alle lamelle con la conseguente perdita di nitidezza.





mercoledì 8 giugno 2016

Lezioni di fotografia #26 - Resa e distorsioni ottiche degli obiettivi



Le caratteristiche da ricercare in una pellicola, potere risolutivo e acutanza, sono le stesse caratteristiche che evidenziano la resa di un obiettivo. Spesso, nella terminologia corrente, alle due parole viene sostituito il termine "nitidezza" e con questo si intende la capacità di cogliere i particolari più minuti del soggetto.
Se, come logico, ad un obiettivo si richiedono le massime prestazioni ottiche, è bene fare molta attenzione al diaframma da utilizzare. La massima qualità d'immagine si ottiene sempre diaframmando a valori intermedi, nel qual caso si possono correggere anche le distorsioni.

Mancanza di distorsioni ottiche
Se si immagina di fotografare un reticolo di linee verticali e orizzontali, la fotografia potrebbe risultare affetta da distorsioni a barilotto o a cuscinetto. Nel caso dei grandangoli è tipica quella a barilotto, che assume caratteristiche spettacolari negli obiettivi "fish-eye". La ditorsione è un elemento tipico degli obiettivi, che il progettista corregge inserendone un tipo nel gruppo di lenti davanti al diaframma e compensandola con una contraria nel gruppo posto dietro il diaframma (lente "positiva" e "negativa").




mercoledì 13 aprile 2016

Intermezzo sedici - Meta35 e la promessa di una "fotografia ibrida"

fonte: www.theregister.co.uk
 
Avete mai immaginato di poter trasformare le informazioni di uno scatto su pellicola in informazioni digitali? Come si sarebbe comportata la mia Nikon F100 se avesse avuto la possibilità di registrare i metadati? Personalmente mi è capitato un sacco di volte di scattare con la mia fotocamera preferita (rigorosamente caricata con un film Kodak) e sentire l'esigenza di tutti quei parametri che soltanto negli ultimi anni il digitale ha potuto fornire all'utente attraverso i software digitali. Questi dati sono utili al fotografo ad esempio in fase di post-produzione, oppure semplicemente per capire se sono stati commessi eventuali errori durante le riprese.
Non è proprio la stessa cosa dei visionari dorsi digitali di cui il web è pieno (di fake), ma questo interessante approccio ad una nuova concezione di fotografia ibrida ("digilogica"?) può rappresentare il primo passo concreto per l'evoluzione del mercato analogico. L'idea di creare una nuova fotografia/cinematografia "ibrida" pare che stia suscitando in questi mesi l'interesse anche da parte di grandi aziende del settore, come il recente esperimento di Kodak di creare una cinepresa Super8 in grado di registare sia su pellicola sia su schede di memoria digitali.

La nuova cinepresa Super8 presentata da Kodak permette di registrare filmati analogici e digitali simultaneamente. Fonte: www.metv.com

Con Meta35 è possibile ricavare dati EXIF e IPTC sincronizzando direttamente il corpo macchina con le fotografie già scannerizzate sul computer. Forse si tratta di un metodo un po' macchinoso ma di fatto rappresenta l'unico tentativo di conciliare due mondi che, per il momento, continuano ad essere molto distanti. 
Ma il vero limite di questo interessante sistema risiede nella limitata compatibilità del dispositivo Meta35 con i vari corpi macchina: il gadget funziona solo con Canon 1V, Nikon N90, N90s, F100, F5, F6, Minolta Maxxum 7 e 9. Se siete fortunati possessori di una di queste macchine o siete semplicemente incuriositi dal progetto potete trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale.




lunedì 22 febbraio 2016

Intermezzo quindici - Il 2016 sarà l'anno di FILM Ferrania


Dopo quasi due anni di ritardi e rinvii dovuti ad oggettive difficoltà burocratiche e produttive, la piccola FILM Ferrania di Cairo Montenotte ha annunciato la nuova timeline sullo stato dell'arte dei suoi prodotti. «Il 2016 è l'anno di FILM Ferrania» ha dichiarato il CEO Nicola Baldini in una recente intervista rilasciata sul sito ufficiale.
L'imprenditore toscano ha infatti mostrato ai sostenitori della campagna Kickstarter del 2014 che "nuovi fumi" si levano dalle ciminiere del LRF (Laboratorio Ricerche Fotografiche), segno tangibile che la produzione per i backers è ufficialmente iniziata. Per quanto riguarda la produzione delle pellicole per il mercato di massa bisognerà aspettare ancora qualche mese, quando i macchinari saranno entrati a pieno regime di funzionamento. I primi lotti prevedono «una invertibile colore nelle seguenti sensibilità: 64D, 100D, 200D, 400D, 640T, 800/3200T, successivamente è prevista anche l’introduzione di una pellicola negativa a grana fine nelle sensibilità di 100, 200 e 400 ISO». Al momento non è prevista la produzione di pellicole in bianco e nero.
Di seguito vi segnalo il link con gli ultmi aggiornamenti (finalmente disponibili in Italiano!).
Non ci resta che augurare a Nicola e a tutto lo staff di FILM Ferrania un buon proseguimento. 

#FilmIsAlive 
#Ferrania




giovedì 7 gennaio 2016

Lezioni di fotografia #25 - Caratteristiche generali degli obiettivi



Prima di utilizzare un obiettivo, le "camere obscure" erano semplicemente munite di un foto stenopeico di diametro estremamente ridotto, capace di fornire immagini sufficientemente dettagliate ma molto morbide e poco nitide.
L'impiego di un obiettivo, oltre ad aumentare la nitidezza generale consentì la diminuzione dei tempi di posa, poiché l'apertura dell'obiettivo può essere maggiore di quella del foto stenopeico (stenos in greco significa "stretto". Analogalmente all'occhio, il foro stenopeico e l'obiettivo, per una semplice legge ottica, danno origine ad un'immagine capovolta, sia in senso verticale che orizzontale.
Mentre nell'uomo è il cervello che raddrizza l'immagine, nei sistemi fotografici possono esserci degli specchi in grado di formare un'immagine reale per l'inquadratura; al contrario, quella impressa sulla pellicola rimane capovolta e viene raddrizzata in fase di stampa. Se visualizziamo la fotografia come una serie di elementi concentrati, l'obiettivo costituisce l'anello principale. Se è vero che ci possiamo costruire una rudimentale macchina fotografica con una piccola scatola da scarpe munita di foto stenopeico, è anche vero che il miglior corpo macchina fornirà immagini deludenti se non viene abbinato ad un'ottica di qualità. Gli innumerevoli elementi presenti in un'inquadratura, per venire registrati su una pellicola grande pochi centimetri quadrati, hanno bisogno di un dispositivo in grado di proiettare l'immagine nitidamente e senza distorsioni: l'obiettivo. Ad un obiettivo vengono richieste tutta una serie di prerogative in grado di conferire all'immagine due grandi categorie di requisiti: la qualità nella resa dei particolari e la mancanza delle distorsioni ottiche.