giovedì 22 novembre 2018

Intermezzo ventinove - Rolleiflex... in un istante



Per chi tra voi non avesse mai sentito nominare il marchio Rollei, vi basta sapere che ha fatto la Storia con la "S" maiuscola della fotografia del Novecento.
Iperbole a parte, le fotocamere biottiche prodotte da questa azienda di Amburgo tra il 1929 e il 1961 sono considerate le antesignane delle più sofisticate reflex 35mm, che a partire dalla seconda metà degli Cinquanta hanno soppiantato in gran parte questa tipologia (almeno per quanto riguarda le foto di reportage). Se infatti consideriamo tutt'ora le fotocamere TLR molto adatte negli studi fotografici, si trasformano in apparecchi davvero scomodi se impiegati in riprese per così dire "generiche".


La fotografa Vivian Maier con la sua inseparabile Rolleiflex, considerata de facto l'inventrice del "selfie".
Fonte: Vivianmaier.com


James Dean


Grace Kelly di Monaco

Con la progressiva affermazione di pellicole negative sempre più performanti e l'avvento del digitale alla fine degli anni Novanta, le fotocamere biottiche hanno conosciuto un lento e inesorabile declino, a tal punto che la stessa Rollei, un tempo affermatissimo produttore, ha soppresso la produzione nei primi anni Duemila dedicandosi alla produzione di accessori fotografici.
Attualmente (2018) il marchio Rollei è di proprietà della DHW Fototechnik, che produce un unico modello, la Rolleiflex Hy6 (Mod.2), per una fetta ristrettissima del mercato professionale.



La Rolleiflex 2.8FX è stata l'ultima TLR tradizionale prodotta da DHW Fototechnik su licenza Rollei fino al 2015. Costava ben $5.821,00.

Nello stesso anno in cui la Rolleiflex "originale" usciva per sempre di scena, una piccola azienda giapponese, la MINT, presentava una TLR unica nel suo genere: una biottica che produce foto istantanee!


MINT TL70. Fonte: Mint-camera.com 

Ad Aprile Rollei ha lanciato su Kickstarter un'iniziativa di crowdfunding per rimettere in produzione l'iconico modello degli anni Trenta, ma totalmente basato sul progetto originale di MINT del 2015. In soli 22 minuti dal lancio, Rollei è riuscita con successo a racimolare il denaro necessario per dare vita al progetto che ormai è diventato realtà.



Fonte: Kickstarter 


La nuova MINT/Rolleiflex è già disponibile on-line al prezzo di €399,99 sul sito ufficiale.



Fonte: Kickstarter 

 
Fonte: Kickstarter 



martedì 23 ottobre 2018

Lezioni di fotografia #35 - Obiettivi di corta focale



Appartengono a questa categoria gli obiettivi che hanno lunghezza focale minore dell'ottica standard e vengono comunemente detti "grandangolari", in virtù della loro caratteristica principale che è quella di ottenere ampie inquadrature grazie all'elevato angolo di campo.
Con riferimento al formato 135, si trovano obiettivi grandangolari a partire dalla lunghezza focale 35mm, ma si può arrivare anche al 6mm chiamato "fish-eye" (occhio di pesce), dalle caratteristiche immagini circolari.
Come già anticipato, i grandangolari utilizzati sono del tipo "retrofocus", caratterizzati da un centro ottico avanzato verso la pellicola che, altrimenti, dovrebbe essere posizionata a ridosso dell'ottica rendendo impossibile la costruzione della reflex


Un obiettivo Rokkor 38mm su una Minolta a telemetro degli anni '70


Gli obiettivi grandangolari sono utilizzati per il loro elevato angolo di campo, cui corrisponde una riduzione dell'ingrandimento apparente. In pratica, aumentando l'inquadratura, al fotogramma arriva un'immagine più estesa, che per forza di cose deve essere rimpicciolita. I grandangolari trovano largo impiego tra i fotografi di molti settori, soprattutto quando ci si trova a riprendere spazi ristretti, operando un allontanamento virtuale del punto di ripresa. Se usati con cognizione, sono in grado di offrire notevoli possibilità di manipolazione dello spazio permettendo effetti tridimensionali.



Milano, Galleria Vittorio Emanuele.
Obiettivo: Yashica ML 28mm f/2.8


Pro e contro
Le corte focali, oltre alla scontata possibilità di ampliare l'inquadratura al di là dei limiti concessi dallo spazio (l'impossibilità di indietreggiare), offrono altri vantaggi operativi tra i quali: una grande maneggevolezza (sono piccoli e leggeri) e la possibilità di impiegare tempi di posa più lunghi del normale, poiché il micro-mosso di un'immagine grandangolare è veno avvertibile rispetto a quello di un'immagine prodotta con un tele
Per contro, a causa dell'elevato angolo di campo, sono obiettivi soggetti a distorsioni ed aberrazioni, la cui correzione implica un notevole lavoro ai progettisti e l'impiego di lenti sofisticate.
Per quanto corretto possa essere un grandangolare, il suo utilizzo è da escludere per i primi piani, a meno che non si intenda ottenere un effetto caricaturale. Per contenere le aberrazioni stesse, non si possono avere aperture di diaframma a livello delle ottiche standard.




sabato 1 settembre 2018

Intermezzo ventotto - OneStep+

Fonte: Polaroid.com


A un anno esatto dal lancio della prima instantanea del nuovo marchio, Polaroid Originals ha appena debuttato con una nuova simpatica macchinetta denominata OneStep+ ("plus").


Fonte: Polaroid.com


Nuove features
La OneStep+ si differenzia dalla precedente versione per integrare nuove funzioni di connettività richieste in maniera particolare dai nuovi fotografi analogici 2.0: un dispositivo bluetooth permette alla Polaroid di dialogare con il proprio smartphone inviando informazioni sullo scatto attraverso un'apposita App. 
Grazie a questa nuova applicazione dedicata, la OneStep+ può essere utilizzata con il controllo remoto, offre la possibilità di fare foto con doppia esposizione (e di dilettarsi con il light pianting), gestisce più efficacemente il controllo del rumore e offre anche la possibilità di scattare in modalità manuale, una prerogativa che fino adesso era riservata alla SX-70 modificata dalla MiNT.
Non ultima si ricorda anche la nuova lente ottimizzata per la ritrattistica e i primi piani.



Fonte: James Holloway/New Atlas

Estetica
La scocca della nuova OneStep+ è rimasta pressoché invariata dal modello "entry-level" OneStep2 (che però ora costa 10€ in più rispetto al momento del lancio nel Settembre 2017), ma ora troviamo finalmente l'iconico arcobaleno Polaroid stampato sotto l'obiettivo esattamente come il modello originale del '77. La colorazione della OneStep2 è un elegante all-black.

Conclusioni
Grazie alle nuove caratteristiche mai ritrovate in nessun'altra istantanea, la piccola OneStep+ appare una macchinetta di tutto rispetto e per il prezzo di €159,00 non ha nulla da invidiare alle concorrenti della Fujifilm.
Tuttavia la qualità indiscutibile delle pellicole istantanee a marchio Instax continua ancora oggi a rallentare la diffusione delle Polaroid i-Type di nuova generazione: speriamo che il 2019 sarà l'anno del restyling e del miglioramento delle vecchie emulsioni Impossible.



mercoledì 18 luglio 2018

Intermezzo ventisette - Kodak Pro Image 100

La rinascita dell’analogico sembra ormai inarrestabile: dopo l’Ektachrome Kodak ha deciso di rilanciare doppio riproponendo anche la pellicola Pro Image 100, molto in auge tra i professionisti nella seconda metà degli anni ’90.



Fonte: Kodak.com


Caratteristiche
La Pro Image 100 è una pellicola negativa 35mm estremamente versatile che restituisce foto dai toni neutri, una via di mezzo tra una pellicola Ektar 100 dai colori super saturi e una pellicola Portra 160 dai toni decisamente più morbidi. Inoltre, grazie alla grana fine Pro Image 100 garantisce delle immagini estremamente definite e ricche di una vasta scala di colori.


Fonte: kodak.com


Pensata inizialmente per i soli mercati americani, questa "nuova" pellicola è stata recentemente reintrodotta dopo quasi 21 anni dalla sua nascita ad uso esclusivo del mercato britannico. 

Visto il feedback positivo rilasciato dagli utenti analogici inglesi, Kodak ha deciso di espandere il mercato anche nel resto d’Europa: Pro Image 100 è già disponibile in tutti i negozi di pellicole fotografiche, anche italiani!


Fonte: © 2012 Photo by Neal Thorley

Voi l'avete già provata? Vi piace? 



martedì 29 maggio 2018

Lezioni di fotografia #34 - Tempi di esposizione e "mosso" nei teleobiettivi



Con le ottiche di lunga focale si corre costantemente il rischio di ottenere fotografie mosse. Con questi obiettivi, infatti, è molto più visibile il "micromosso" causato dai movimenti del fotografo, che con le ottiche di corta focale possono sfuggire, mentre vengono resi alla minima evidenza crescendo con la focale. A molti sarà capitato di uscire con un binocolo e di verificare quanto sia difficile mantenere l'immagine perfettamente ferma. Per evitare brutte sorprese è sempre consigliato l'uso del treppiede, ma poiché i teleobiettivi sono spesso utilizzati per riprese "al volo" è bene tutelarsi con un tempo di esposizione breve. 
Di regola, si utilizza il tempo che numericamente più si avvicina alla lunghezza focale. 
Ad esempio, con un tele da 200mm si usa 1/250", con un 400mm si usa 1/500" e così via. Un notevole aiuto in questo settore è dato dagli obiettivi stabilizzati che consentono di allungare i tempi di esposizione. In questo tipo di obiettivi, il primo dei quali è stato introdotto da Canon, la composizione del movimento della mano del fotografo viene annullata grazie ad un sistema giroscopico che adatta il sistema ottico rispetto al piano dell'immagine. Questo tipo di tecnica è molto costosa e viene impiegata principalmente negli obiettivi di alta qualità, anche se nel mondo digitale è una tecnologia presente praticamente in tutte le ottiche. Le nomenclature più importanti per lo stabilizzatore sono:

  • Mega OIS di Panasonic;
  • Shake Reduction di Pentax;
  • Super SteadyShot di Sony Alpha (analogico Konica-Minolta);
  • Vibration Reduction di Nikon [VR];
  • Image Stabilizer di Canon.


domenica 22 aprile 2018

Lezioni di fotografia #33 - Obiettivi di lunga focale

Fonte: bianconsiglio.com

Caratteristiche e proprietà
Appartengono alla categoria degli obiettivi di lunga focale quelle ottiche aventi lunghezza focale maggiore rispetto a quella standard. 
Nel formato 35mm, troviamo in commercio obiettivi a partire da 75mm per arrivare oltre ai 1000mm. Come già anticipato, le ottiche di lunga focale più comunemente impiegate in fotografia, sono i teleobiettivi, che ne costituiscono la versione più compatta e maneggevole, mantenendone le caratteristiche ottiche. 
Questa categoria di obiettivi ha la caratteristica di offrire un ingrandimento apparente, in quanto dà la possibilità di riprendere anche dei primissimi piani restando ad una certa distanza dal soggetto, che spesso non si accorge nemmeno del fotografo. È quindi l'ottica utilizzata da chi fotografa la natura (fotografia naturalistica) dove si deve rimanere nascosti per non fare scappare il soggetto o per evitare pericoli di un incontro ravvicinato, ma è anche l'ottica che siamo abituati a vedere attraverso le immagini dei fotografi impegnati a bordo campo nella ripresa sportiva; o ancora, da così detti "paparazzi" in cerca di scoop per riviste scandalistiche. Un leggero tele, infine, è l'obiettivo più corretto per la resa proporzionale dei primi piani, ed è impiegato nella ritrattistica. In questa circostanza si parlerà quindi di obiettivi a media focale o mediotele.


Fonte: fotocomefare.com

Pro e contro
Il grande vantaggio delle ottiche di lunga focale sta nell'avvicinamento apparente del soggetto. Che questo sia conscio di essere fotografato, o tanto più se lo scatto viene "rubato" all'insaputa dell'interessato, si avrà come risultato una maggiore naturalezza. Per contro, il rischio che il fotografo può correre è di impigrirsi accettando il facile scatto a distanza senza verificare inquadrature ravvicinate con ottiche diverse. Un limite delle ottiche di questa categoria è dato dalla minima distanza di messa a fuoco a partire da 50 centimetri con un obiettivo da 50mm, ma da 4 metri con 400mm. Inoltre, pur senza addentrarci in spiegazioni riguardanti argomenti successivi, come i diaframmi, si tenga presente che queste ottiche sono le meno luminose. Ciò significa che al massimo della loro apertura lasciano passare meno luce di altri obiettivi. Se si considera che per evitare di ottenere fotogrammi mossi si devono utilizzare tempi di esposizione piuttosto brevi, si evince che questo tipo di obiettivi va utilizzato in condizioni di buona illuminazione e/o con pellicole di discreta sensibilità. Infine, le dimensioni ed il peso, pur nei modelli più compatti di teleobiettivo, sono spesso ragguardevoli.